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Multa per sosta in doppia fila, nuova sentenza: in questi casi non è mai valida, non pagare

L’ultima sentenza della Cassazione lancia una novità per la multa per sosta in doppia fila. In questi casi non è valida: cosa bisogna sapere. 

A tutti, purtroppo, può capitare di sostare in doppia fila. Spesso questo scenario potrebbe essere legato a situazioni urgenti o temporanee che richiedono un breve periodo di fermo del veicolo in posizione non regolamentare. Molte persone sostano in doppia fila per un breve periodo per scaricare o caricare merci o bagagli. Questo può accadere ad esempio di fronte a negozi, uffici, residenze o strutture dove non è disponibile un parcheggio immediato.

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Cambia tutto per le multe per sosta in doppia fila ANSA FOTO Ilcorrieredelleregioni.it

Ad ogni modo, indipendentemente dalle casistiche, sostare in doppia fila resta un argomento discusso e non poco. Questo potrebbe capitare quando il conducente, autore di tale condotta, venga sanzionato dai vigili urbani pronti ad erogare una multa per violazione del Codice della Strada. Adesso però ad esprimersi a riguardo ci ha pensato la Suprema Corte di Cassazione, che ha fornito diversi chiarimenti in materia. Con l’ultima sentenza viene risolto gli interrogativi sulla legittimità della sanzione erogata.

Sosta in doppia fila, si pronuncia la Corte di Cassazione: cosa dice la sentenza

La questione della sosta in doppia fila con il motore acceso e il conducente presente è stata oggetto di recente interpretazione da parte della Cassazione, delineando alcuni casi in cui non è applicabile la sanzione prevista dall’art. 158 del Codice della strada. Questa normativa vieta esplicitamente il parcheggio in seconda fila e prevede multe per auto, moto e motorini che violano questa disposizione, con sanzioni che variano a seconda del tipo di veicolo.

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Cosa dice l’ultima sentenza della Cassazione ANSA FOTO Ilcorrieredelleregioni.it

Di recente la Cassazione ha stabilito che non è possibile multare un veicolo in seconda fila con il motore acceso. Questo scenario diventa realtà quando il conducente è presente e pronto a spostare immediatamente il veicolo. Questo tipo di fermata è considerato temporaneo e non prolungato, come definito dall’art. 157 del Codice della strada, che distingue chiaramente tra sosta e fermata. La sosta implica una interruzione prolungata della marcia con possibilità di allontanamento del conducente.

Mentre la fermata è breve e il conducente rimane generalmente vicino al veicolo pronto a muoversi se necessario. La decisione della Cassazione riflette l’intenzione di evitare sanzioni eccessive in situazioni in cui il veicolo non rappresenta un intralcio significativo al traffico. Tutto ciò è evitato anche dalla presenza attiva del conducente. Allo stesso tempo è importante notare che il veicolo in doppia fila, anche con il motore acceso e il conducente presente, potrebbe comunque interferire con la circolazione e creare disagi per gli altri automobilisti.

Inoltre l’articolo 610 del Codice penale italiano prevede che impedire l’uscita di un veicolo parcheggiato potrebbe configurare il reato di violenza privata, specialmente se l’ostacolo persiste per un periodo prolungato e causa significativi disagi. La persona danneggiata ha il diritto di presentare querela e, se del caso, chiedere un risarcimento per i danni subiti.

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